Chi Siamo

Caro confratello,

un anno fa il Cardinale Arcivescovo mi ha nominato incaricato diocesano per la FACI, benemerita associazione nazionale che si occupa di tante attività al servizio del clero e alla quale risultano iscritti attualmente 44 presbiteri diocesani.

Purtroppo il tempo della pandemia non mi ha permesso di raggiungervi personalmente per presentare questa realtà associativa. Tuttavia con un gruppetto di preti giovani abbiamo deciso di ripartire ricostituendo l’afferente associazione fiorentina perché la tessera FACI possa diventare espressione di un servizio e di una presenza di fraternità reale nel clero.

Nel nostro primo incontro si è pensato di diventare un gruppo che faciliti la comunione all’interno del presbiterio favorendo, con forme più capillari, la diffusione di iniziative e di comunicazioni.

Una priorità sarà quella di sostenere l’Associazione di Previdenza dei sacerdoti della Toscana con un piccolo programma di attività concordato insieme al Consiglio di amministrazione.  Inoltre, vorremmo studiare una forma di aggregazione/unione con altre realtà sacerdotali come l’Unione Apostolica del clero e la Centuria di suffragio fra i sacerdoti dell’Arcidiocesi.

Se sei interessato ti domandiamo l’’scrizione o il rinnovo alla suddetta Associazione e con essa alla FACI. Ti allego una breve presentazione della FACI e lo statuto dell’Associazione fiorentina.

La quota è di 25 euro, che puoi versare alla Cassa della Curia fiorentina oppure con bonifico bancario (anche on line) intestato a FACI – Banca Intesa, COORDINATA IBAN    : IT13 O030 6909 6061 0000 0182 505 INTESTATO: F.A.C.I. ASSOCIAZIONE DIOCESANA DEL CLERO

Ad ogni iscritto verrà inviata la tessera annuale per ottenere varie agevolazioni (vedi allegato) e la rivista “L’Amico del clero”.

Quest’anno si può usufruire di una vantaggiosa quota cumulativa con l’Unione Apostolica dal clero che cura particolarmente la spiritualità diocesana del clero. Ad ogni socio è inviata una rivista bimestrale di formazione con la possibilità di partecipare a convegni formativi a livello regionale e nazionale. Anche questa quota può essere versata alla Curia o con bonifico specificando bene la causale (FACI + UAC) 25 + 20 =  45 euro invece di 50 euro.

 

don Giancarlo Lanforti,

Presidente ADC FACI Firenze

 

L’attività della FACI fiorentina si colloca inizialmente  sulla scia della Associazione di previdenza fra i sacerdoti della toscana fornendo anche sussidi economici e piccoli prestiti per i sacerdoti in difficoltà finanziarie. Lo sforzo maggiore del Cardinale Mistrangelo si rivolse particolarmente nella formazione permanente del clero.  Egli volle radunare i sacerdoti fiorentini nell’”Unione del clero per la cultura e l’azione religiosa sociale nell’arcidiocesi di Firenze”, con sede nel centro di Firenze. Direttore fu Alfredo Corti, parroco di santa Maria a Soffiano, presidente Isidoro Fanelli all’epoca parroco della contigua parrocchia di san Gaetano e che diede i locali idonei all’iniziativa, in via dei Pescioni, nel centro storico.

Tale organo ebbe l’atto formale di fondazione nel 1909, ma operava già dai primi del secolo sotto l’attenta regia dell’arcivescovo e raccoglieva i migliori sacerdoti della diocesi, in particolare i più giovani. Il “circolo” offriva consulenze di vario tipo, con una fornitissima sala di lettura, una sezione per le proiezioni di diapositive di carattere sacro per le parrocchie e che poi andò a costituire l’Opera diocesana proiezioni. Istituì per il clero corsi gratuiti di francese e di tedesco. Promosse nel tempo numerosi incontri con importanti esponenti, laici ed ecclesiastici, della cultura, dell’economia, della politica del tempo. Interessanti al riguardo le relazioni che venivano trascritte ed inviate in una rivista mensile a tutti i soci. Gli stessi soci erano anche iscritti all’Associazione di previdenza dei sacerdoti della Toscana, diretta dal professore Geremia Cappelli, e, contestualmente alla Cassa del clero la cui crisi, qualche anno dopo, coinvolse, purtroppo, il circolo.  Infatti nel 1911 rallentò notevolmente le proprie attività e la rivista mensile fu assorbita dalla curia arcivescovile che la trasformò nel “Bollettino diocesano”. Negli intendimenti iniziali, Mistrangelo, che partecipava a tutti gli incontri promossi in quel periodo, desiderava che il Circolo dell’unione si facesse promotore presso le parrocchie dell’Unione popolare che si era costituita a Firenze nel 1906 e che l’arcivescovo non mancava mai di raccomandare ai parroci, definendola, nella lettera pastorale del 1908: “opera di vitale importanza religiosa e civile…che deve tenere fronte ai pericoli che minacciano la nostra cara patria[1].

Non mancarono in quegli anni studi sociologici appropriati, promossi sempre dal Circolo dell’unione del clero, per approfondire le ragioni della scristianizzazione partendo dall’esperienza diretta dei parroci ed indicando di volta in volta eventuali rimedi e proposte. Qualche anno dopo nacque la FACI anche a Firenze. Convinto animatore ne fu il suo primo presidente Mons. Arturo Bonardi. L’attività fu rivolta alle pratiche per le “congrue” del clero e il fondo pensionistico per il clero. Successivamente nacque anche il patronato FACI sotto la presidenza di Mons. Armando Casini. In quegli anni iniziò la revisione del Concordato che dette nuovo slancio alla FACI fiorentina, sotto la presidenza di Mons. Adorno Casini. Alla sua morte subentrò don Francesco Saverio Bazzoffi. E poi, qualche anno, dopo Mons. Alberto Alberti.